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50º anniversario del Sessantotto

L'alfabeto della rivolta

Sono passati cinquant'anni, ma è ancora difficile definire in maniera univoca e condivisa che cosa è stato il Sessantotto. Dalla A alla Z, 26 parole chiave e 78 libri per collegare i tanti pezzi di una grande utopia.

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Che cos'è stato il Sessantotto? A cinquant'anni di distanza dall'evento, è ancora difficile rispondere a questa domanda.

La rivolta degli anni Sessanta è stata, in realtà, un caleidoscopio di fenomeni disomogenei, in alcuni casi contraddittori, che hanno messo in discussione tutti i valori esistenti - personali, sociali, politici, culturali.

Tecnologia e ritorno alla natura, anticlericalismo e affascinazione per la spiritualità orientale, liberazione femminile e pornografia, allucinazioni psichedeliche e lotta di classe, individualismo e collettivismo... Tutto e il contrario di tutto. O meglio: tante facce di un'unica utopia che, in quanto utopia, non si è realizzata, ma continua ad affascinarci e interrogarci.

Per approfondire l'argomento, vi proponiamo una bibliografia che, senza pretese di esaustività, offre 26 chiavi di accesso - una per ogni lettera dell'alfabeto - al fenomeno.

A voi il compito di mettere insieme i pezzi e ricostruire l'immagine...


ACIDO LISERGICO


Il grande sacerdote Droga psichedelica per eccellenza, l’LSD era il sacramento che apriva le porte della percezione e, rivelando l’interiore, permetteva di entrare nel mondo delle divinità.
Tra i sacerdoti della nuova religione universale e dell’autorealizzazione personale, Timothy Leary fu senza dubbio il più influente e il più controverso. Il suo slogan "Turn on, tune in, drop out" è diventato il mantra di un’intera generazione.

Timothy Leary, Il grande sacerdote. Il libro più importante e rivoluzionario sull'LSD, ShaKe (2006)

Aldous Huxley, Le porte della percezione-Paradiso e inferno, Mondadori (2016)

Albert Hofmann, LSD. Il mio bambino difficile, Feltrinelli (2015)


BEATNIK


Sulla strada Protagonisti della ribellione giovanile degli anni Cinquanta, gli autori della beat generation hanno fortemente influenzato i figli dei fiori con il loro rifiuto dell’autorità costituita e del consumismo, la sperimentazione di droghe, la libertà sessuale e l’interesse per la spiritualità orientale.
On the road di Jack Kerouac è il manifesto di una generazione insofferente verso le regole, i tabù e il perbenismo dell’epoca, che vedeva nel viaggio e nel vagabondaggio lo strumento per evadere dai dogmi sociali ed elaborare liberamente un proprio stile di vita.

Jack Kerouac, Sulla strada, Mondadori (2016)

Allen Ginsberg, Diario indiano (marzo 1962-maggio 1963), Il Saggiatore (2015)

William Burroughs, Il pasto nudo, Adelphi (2006)


CIA


Trance formation of America Si chiamava MK Ultra il programma per il controllo della mente condotto negli anni Cinquanta e Sessanta dalla CIA. Combinando la somministrazione di droghe – tra cui l’LSD – con tecniche di interrogatori e torture, mirava a indebolire l’individuo fino a controllarne la mente per ottenere confessioni o creare killer ‘telecomandati’.
Il progetto, che vide l’utilizzo come cavie umane di soggetti inconsapevoli, venne interrotto ufficialmente soltanto nel 1973, ma la sua ombra inquietante è ancora presente e riemerge ciclicamente in film, libri e documentari, forse complottisti, forse no.

Cathy O'Brien e Mark Phillips, Trance formation of America. Una storia vera sul sistema della CIA per controllare la mente umana, Macro Edizioni (2009)

Frances Stonor Saunders, Gli intellettuali e la CIA. La strategia della guerra fredda culturale, Fazi (2007)

Tim Weiner, CIA. Ascesa e caduta dei servizi segreti più potenti del mondo, BUR (2010)


DONNE


Donne nel Sessantotto Tra i tanti movimenti degli anni Sessanta, quello di liberazione delle donne ha avuto un effetto dirompente e duraturo in ogni ambito della società.
Fino ad allora relegate in ruoli marginali, oppresse a livello familiare, sessuale e culturale, le donne sono state protagoniste di battaglie storiche – dalla contraccezione all’aborto e al divorzio – conquistando libertà personale e di parola fino ad allora inconcepibili.

Donne nel Sessantotto, Il Mulino (2018)

Cinzia Arruzza e Lidia Cirillo, Storia delle storie del femminismo, Edizioni Alegre (2017)

Paola Columba, «Il femminismo è superato» (Falso!), Laterza (2018)


ECOLOGIA


Nel mondo poroso Il rifiuto della società disumanizzata e tecnocratica, il desiderio di un’armonia universale hanno portato alla ricerca di dimensioni innocenti e incontaminate: il proprio io essenziale, le società primitive e la natura.
In questo mix di idealismo pastorale, visioni psicologiche di tipo buddhista e suggestioni tolkeniane – Il Signore degli Anelli venne pubblicato negli Stati Uniti nei primi anni ’60 diventando subito cult – si sono sviluppati il mito del ritorno alla terra e l’attenzione per l’ambiente, ponendo le basi del futuro movimento ecologista, di cui Gary Snyder fu massimo poeta.

Gary Snyder, Nel mondo poroso. Saggi e interviste su luogo, mente e wilderness, Mimesis (2013)

Henry David Thoreau, Walden ovvero Vita nei boschi, BUR (2018)

John R. R. Tolkien, Il signore degli anelli, Bompiani (2017)


FANTASCIENZA


Le tre stimmate di Palmer Eldritch Sono gli anni in cui l’uomo ha lasciato la Terra per volare verso la Luna, avventura unica e, al momento, non ripetuta.
La fantascienza, figlia povera e naif degli anni Cinquanta, si è elevata fino ai livelli dei capolavori, preparando la mente di milioni di persone alle costanti mutazioni che sono diventate il nostro quotidiano.
La magia di questi anni fu anche nel saper sognare.

Philip K. Dick, Le tre stimmate di Palmer Eldritch, Fanucci (2017)

Ursula K. Le Guin, La mano sinistra delle tenebre, Nord (1984)

Arthur C. Clarke, 2001 odissea nello spazio, Fanucci (2017)


GUERRA


La guerra del Vietnam La televisione portò la guerra del Vietnam nelle case degli americani mettendo davanti ai loro occhi le immagini delle vittime, la devastazione dei bombardamenti e delle armi chimiche, la distruzione di città, campagne e foreste e le brutalità sempre più frequenti nei confronti dei civili.
La conseguenza fu una vasta campagna di sensibilizzazione e di azioni dirette contro la guerra che unirono nel fronte antibellico tutte le componenti del movimento.

Mitchell K. Hall, La guerra del Vietnam, Il Mulino (2011)

Marc Frey, Storia della guerra in Vietnam. La tragedia in Asia e la fine del sogno americano, Einaudi (2008)

Oriana Fallaci, Niente e così sia, BUR (2018)


HIPPY


Hippies! Hanno avuto tanti nomi. Sono stati amati e odiati, anche nel ’68. Li troviamo ridicoli, simpatici, geniali. L’hippy fu il protagonista del ’68.
Abbiamo ridotto questa immagine a uno stereotipo, ma la realtà è ben più complessa.

Salvatore Proietti, Hippies! Le culture della controcultura, Cooper (2016)

Fernanda Pivano, Beat hippie yippie, Bompiani (2017)

Matteo Guarnaccia, Hippy revolution. Storie e avventure dalla Summer of Love 1967-2017, 24 Ore Cultura (2017)


INDIA


I Beatles in India Il 1968 fu anche l’anno del viaggio dei Beatles in India per frequentare un corso di Meditazione Trascendentale presso l’ashram di Maharishi Mahesh Yogi.
L’evento ebbe un’enorme risonanza sui media e fu fondamentale per il diffondersi dell’interesse verso l'Oriente che ha influenzato tutta la cultura pop occidentale.
Durante il soggiorno, Lennon e McCartney scrissero molte delle canzoni che in seguito sarebbero comparse nel White Album e in Abbey Road.

Lewis Lapham, I Beatles in India, E/O (2016)

Nothing is real. Quando i Beatles incontrarono l'Oriente, Silvana (2016)

Maharishi Mahesh Yogi, La scienza dell'essere e l'arte di vivere, Astrolabio Ubaldini (1978)


JOINT


Dennis Hopper “Don’t bogart that joint, my friend/Pass it over to me” cantavano i Fraternity of Man nella colonna sonora di Easy rider, il road movie di Dennis Hopper che, nel 1969, portò sul grande schermo i simboli, la mentalità e lo stile di vita hippy.
I protagonisti, in viaggio da Los Angeles a New Orleans in sella alle loro Harley Davidson, sono diventati un’icona della libertà e della ribellione verso la società borghese.

Dennis Hopper, Walter Hopps e Victor Bockris, Dennis Hopper. Photographs 1961-1967, Taschen (2018)

Giampiero Frasca, Dennis Hopper. Easy rider, Lindau (2014)

Stefania Pertoldi, Il mito del viaggio in Easy rider e Zabriskie point, Campanotto (1987)


KOMMUNIZM


Il sessantotto sequestrato Mentre nell’Europa occidentale gli studenti scendevano in piazza sventolando il libretto rosso di Mao, al di là della cortina di ferro i giovani si rivoltavano contro il totalitarismo comunista per rivendicare i valori che i loro coetanei occidentali contestavano.
La primavera di Praga, e con essa il tentativo di costruire un “socialismo dal volto umano”, fallì il 20 agosto ’68 sotto i cingoli dei carri armati sovietici.

Guido Crainz, Il sessantotto sequestrato. Cecoslovacchia, Polonia, Jugoslavia e dintorni, Donzelli (2018)

Roberto Gatti, Praga 1968. Le idee della primavera, Manifestolibri (2018)

Francesco Anghelone e Luigi Scoppola Iacopini (cur.), Praga 1968. La «primavera» e la sinistra italiana, Bordeaux (2015)


LUNA


Dalla terra alla luna Dopo Luna 9 e Surveyor 1 - le prime sonde a trasmettere immagini della Luna nel 1966 - il programma Apollo iniziato da John F. Kennedy il 25 maggio 1961 si concretizzò il 20 luglio 1969 con l’allunaggio di Apollo 11 nel Mare della Tranquillità.

Umberto Guidoni, Dalla terra alla luna. Il progetto Apollo 40 anni dopo, Di Renzo Editore (2011)

Piero Bianucci e Mario Di Martino, Destinazione luna. Dal primo sbarco dell'uomo alle future colonie, Gruppo B (2009)

Walter Cunningham, I ragazzi della luna, Ugo Mursia Editore (2009)


MUSICA


Storia del rock Cosa sarebbe il ’68 senza la musica? Dagli acid test al primitivismo folk passando dalle “pallottole zaffiro di puro amore”, la fine degli anni Sessanta e i primi anni del decennio successivo hanno cambiato il modo di ascoltare la musica.
È forse il fenomeno più originale di questi anni, sicuramente il più longevo.

Piero Scaruffi, Storia del rock. Vol. 2: Underground & progressive, Arcana (2001)

Cesare Rizzi e Augusto Oslei, Psichedelia, Giunti Editore (2007)

Brad Tolinski e Alan Di Perna, A tutto volume. Una storia epica dello stile, del suono e della rivoluzione della chitarra elettrica, Bompiani (2018)


NATIVI AMERICANI


Storia degli indiani d'America Tra i tanti eventi-simbolo dell’ondata di proteste ci fu anche l’occupazione dell’isola di Alcatraz da parte dei nativi americani.
Guidati dal carismatico Richard Oakes, il 9 novembre 1969 settantotto indiani occuparono pacificamente l’isolotto nella baia di San Francisco, presto seguiti da molti altri esponenti di tutte le tribù.
Venne creata una comune e Alcatraz divenne il punto di riferimento per il “Red Power Movement”, portavoce dei diritti calpestati delle popolazioni indigene.
Dopo alterne vicende, l’esperienza terminò nel 1971 con l’intervento dei federali che sgomberarono gli ultimi occupanti.

Philippe Jacquin, Storia degli indiani d'America, Mondadori (2017)

Gianfranco Peroncini e Marcella Colombo, Al Dio degli inglesi non credere mai, Oaks Editrice (2017)

John Trudell, Stickman. Poesie e canzoni dall'anima di un guerriero santee, Selene (1995)


OMOSESSUALITÀ


Storia degli indiani d'America Il movimento di liberazione omosessuale nacque simbolicamente il 28 giugno 1969, quando i clienti del bar gay Stonewall Inn al Greenwich Village di New York reagirono all’ennesimo intervento della polizia per disperderli.
I “moti di Stonewall” segnarono una svolta nel movimento per i diritti LGBT che divenne militante e uscì allo scoperto con manifestazioni come la “Gay Pride parade”, diventando uno dei protagonisti delle rivendicazioni libertarie dell’epoca.

Massimo Consoli, Independence gay. Alle origini del Gay pride, Massari Editore (2000)

Frédéric Martel, Global gay, Feltrinelli (2014)

Dan Savage e Terry Miller (cur.), Le cose cambiano. Storie di coming out, conflitti, amori e amicizie che salvano la vita, I Libri di Isbn/Guidemoizzi (2013)


PANTERE NERE


Cogliere l'occasione! Il Black Panther Party nacque nel 1966 sulla base di dieci punti programmatici di ispirazione socialista e terzomondista elaborati da Huey Newton e Bobby Seale.
Impegnato in azioni di autodifesa armata della comunità nera, costantemente minacciata dalle violenze della polizia, segnò una rottura netta con il movimento non-violento di Martin Luther King, considerato fallimentare, e inserì la lotta contro la discriminazione dei neri all’interno di un'ottica marxista-leninista di lotta di classe.
Tra gli episodi che diedero grande visibilità mediatica alle Pantere, ha fatto storia la premiazione ai Giochi olimpici di Città del Messico 1968 dei velocisti neri Tommie Smith e John Carlos, che ricevettero le medaglie con i pugni chiusi e la mano guantata di nero.

Bobby Seale, Cogliere l'occasione! La storia del Black Panther Party e di Huey P. Newton, Einaudi (1997)

Paolo Bertella Farnetti, Pantere nere. Storia e mito del Black Panther Party, ShaKe (2010)

Angela Davis, Ho fatto un sogno, cambiare il mondo. La rivolta delle Pantere nere, Pgreco (2017)


QUANTI


Il tao della fisica Il mondo non è lineare, ma discreto. Quello che vediamo è solo un’approssimazione della realtà. L’espansione della mente doveva incontrare la fisica e quest’ultima inseminare l’immaginario.
Vale la pena abbandonare i sentieri new age e ritornare alla magica realtà.

Fritjof Capra, Il tao della fisica, Adelphi (1989)

Wolfgang Pauli, Psiche e natura, Adelphi (2006)

Giorgio Chinnici, Guarda caso. I meccanismi segreti del mondo quantistico, Hoepli (2017)


RADICAL CHIC


Radical chic Il termine fu coniato dal giornalista e scrittore americano Tom Wolfe nel 1970, in occasione di un ricevimento esclusivo organizzato dalla moglie del direttore d’orchestra Leonard Bernstein per raccogliere fondi a favore delle Pantere Nere.
L'espressione, nella versione originale o ‘localizzata’ (comunisti col rolex, bourgeois-bohème), è entrata nel gergo comune per identificare chi per moda o per convenienza professa idee anticonformistiche e tendenze politiche radicali, in contraddizione con il proprio reale status economico e sociale.

Tom Wolfe, Radical chic. Il fascino irresistibile dei rivoluzionari da salotto, Castelvecchi (2014)

Alessandro Catto, Radical chic. Conoscere e sconfiggere il pensiero unico globalista, La Vela (2017)

Massimiliano Parente, La casta dei radical chic, Newton Compton (2010)


SITUAZIONISMO


La società dello spettacolo Il Sessantotto fu anche il maggio francese, e la Francia, si sa, non può fare a meno della parola scritta.
Dal “ne travaillez jamais” scritto col gesso su un muro di Parigi il pensiero maturò fino a cristallizzarsi in un piccolo libro profetico sulla società del nostro tempo.

Guy Debord, La società dello spettacolo, Baldini + Castoldi (2017)

Pino Bertelli, Guy Debord un filosofo sovversivo. Per una critica radicale della civiltà dello spettacolo e la rivolta della gioia dell'internazionale situazionista, Mimesis (2015)

Mario Perniola, I situazionisti. Il movimento che ha profetizzato la «Società dello spettacolo», Castelvecchi (2005)


TECNOLOGIA


Capire i media Il decennio del viaggio sulla Luna, della musica elettrica ed elettronica, della fantascienza, del computer e della televisione è stato dominato dalla tecnologia, la cui essenza è magistralmente rappresentata nella scimmia che lancia l’osso in aria in 2001 Odissea nello spazio.
Immagine della proiezione – in senso mcluhaniano – del sistema nervoso. È forse un caso che il primo strumento fosse un’arma?

Marshall McLuhan, Capire i media. Gli strumenti del comunicare, Il Saggiatore (2011)

Walter Benjamin, Aura e choc. Saggi sulla teoria dei media, Einaudi (2012)

Brent Schlender e Rick Tetzeli, Steve Jobs confidential. Un viaggio eclusivo nella mente dell'uomo che ha inventato il futuro, Sperling & Kupfer (2015)


UNIVERSITÀ


Il 68 La protesta nacque ufficialmente a Berkeley nel 1964, quando gli studenti si rivoltarono contro il coinvolgimento dell’Università nel complesso militare-industriale. Al divieto delle autorità accademiche di svolgere attività politiche nel Campus, gli studenti risposero con sit-in e con la costituzione del “Free Speech Movement” guidato da Mario Savio, che organizzò l’occupazione di un edificio.
La rivolta si diffuse negli altri atenei diventando sempre più politica, intrecciandosi con le proteste contro la guerra del Vietnam e a sostegno dei movimenti per i diritti civili dei neri.
In Italia la rivolta iniziò nel 1966 con l’occupazione della facoltà di Sociologia a Trento, mentre in Francia esplose nel famoso maggio ’68.

Guido Viale, Il 68. Contro l'universita-Il Sessantotto tra rivoluzione e restaurazione, Edizioni Interno4 (2018)

Agostino Giovagnoli, Sessantotto. La festa della contestazione, San Paolo Edizioni (2018)

Massimo Bontempelli, Il Sessantotto. Un anno ancora da capire, CUEC Editrice (2018)


VIOLENZA


Helter Skelter Ogni rivoluzione è violenta. Il Sessantotto lo fu nelle idee e anche fisicamente. Il Vietnam, la Primavera di Praga, le battaglie di strada sono gli eventi più conosciuti.
Più scabrosa la scia di morte all’interno del movimento hippy, da Altamont a Charles Manson.
Capire questi anni è anche rendersi conto che non furono solo “peace and love”.

Vincent Bugliosi e Curt Gentry, Helter Skelter. Storia del caso Charles Manson, Mondadori (2006)

Ezio Guaitamacchi, Figli dei fiori, figli di Satana. Racconti e visioni dell'estate del 1969, LIT (2012)

Giuseppe Gagliano, Utopia, violenza rivoluzionaria e terrorismo. Analisi dei movimenti del Sessantotto e del Settantasette, Aracne (2013)


WOODSTOCK


Il tempo di Woodstock I tre giorni di pace e musica dell’agosto ’69 sono diventati un mito.
In tanti, però, già allora li considerarono come una mera operazione commerciale, ben lontana dallo spirito dello “Human Be In” e del “Monterey International Pop Music Festival” del 1967.

Ernesto Assante e Gino Castaldo, Il tempo di Woodstock, Laterza (2011)

Michael Lang e Holly George-Warren, Woodstock, Arcana (2016)

Saverio Chiodo, Woodstock alba e tramonto, Sacco (2010)


SEX


La rivoluzione sessuale Per chi l’avesse dimenticato, il ’68 fu soprattutto un movimento giovanile. Il sesso non poteva mancare all’appuntamento. Dimostrò di essere il motore dell’umanità, nel bene e nel male.

Wilhelm Reich, La rivoluzione sessuale. La sessualità nella battaglia culturale: per la ristrutturazione socialista dell'uomo, Massari Editore (1992)

Srecko Horvat, La radicalità dell'amore. Desiderio e rivoluzione, DeriveApprodi (2016)

Fabrizio Fratus e Paolo Cioni, L'ideologia del godimento. Pornografia e potere nella società delle immagini, Circolo Proudhon Edizioni (2015)


YIN E YANG


I Ching Concetto chiave dell’antica filosofia cinese, Yin e Yang rappresentano due diverse energie – quella ombrosa della terra e quella luminosa del cielo – che si compenetrano e si generano l’un l’altra continuamente, in un processo senza sosta di trasformazione.
Questa continua mutazione è alla base dell’I Ching, il libro di saggezza cinese che diventò parte integrante della controcultura degli anni Sessanta.
E non poteva essere altrimenti, in un’epoca di riscoperta della psicanalisi e in particolare di Jung, che aveva studiato l’I Ching per trent’anni e nel 1924 aveva scritto l’introduzione alla famosa edizione tedesca curata da Richard Wilhelm.
Molti artisti inserirono riferimenti all'I Ching nelle proprie opere, da Sid Barret a Philip K. Dick.

I Ching. Il libro dei mutamenti, Adelphi (1991)

Carl Gustav Jung, La sincronicità, Bollati Boringhieri (1980)

Philip K. Dick, La svastica sul sole, Fanucci (2017)


ZEN


La via dello zen La diffusione delle filosofie orientali (Buddhismo, Zen, Taoismo) in Occidente partì dalla California ed ebbe come principali divulgatori Alan Watts e Daisetz Teitaro Suzuki.
Nel corso di un tour in Europa, Watts conobbe Jung e dopo quell’incontro intensificò i suoi studi su psicologia e psicoanalisi. Ritornato negli Stati Uniti, fu introdotto da Oscar Janiger all’esperienza psichedelica. Grazie alla sua apertura a tutte le filosofie e alle diverse visioni del mondo, diventò uno dei principali punti di riferimento per la controcultura americana degli anni ’60.
Morto nel 1964, Suzuki è stata la massima autorità sul buddhisrno zen. Nel 1950 tenne un lungo ciclo di conferenze in diverse università americane sponsorizzato dalla Rockfeller Foundation.

Alan W. Watts, La via dello zen, Feltrinelli (2013)

Daisetz Taitaro Suzuki, Introduzione al buddhismo zen, Astrolabio Ubaldini (1978)

Erich Fromm, Psicoanalisi e buddhismo zen, Mondadori (2004)




Per creare questa bibliografia abbiamo utilizzato Cercalibro, il servizio online di ricerca nel Catalogo dei libri in commercio.
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