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i romanzi dei fiori

Intervista a Elisabetta Migliavada

Garzanti ha scalato le classifiche nel 2011 con una serie di romanzi che hanno sedotto un ampio pubblico di lettori, e soprattutto lettrici, grazie alla loro originalità ma anche al richiamo floreale. Ne parla il direttore editoriale della narrativa straniera.

di Oddina Pittatore

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  1. L'INTERVISTA

  2. icona bibliografia I manuali dei fiori con Cercalibro


Il linguaggio segreto dei fiori (Vanessa Diffenbaugh) è un grande successo Garzanti 2011, un romanzo particolare con una protagonista che ricorre al linguaggio dei fiori per superare le sue difficoltà nelle relazioni umane. Possiamo parlare di un “romanzo dei fiori”?

Sicuramente sì, è un romanzo che ha generato attenzione sul mondo botanico perché è fondato sul linguaggio segreto delle piante, sul fatto che ogni fiore comunica un sentimento. I lettori ne scoprono i significati meno scontati, più sorprendenti: tutti sapevano che una rosa rossa indica amore e una gialla infedeltà, ma non, per esempio, che il cactus significa amore appassionato e la lavanda diffidenza.

Elisabetta Migliavada Uno dei punti forti della storia è proprio la capacità dell’autrice di trasportare nel mondo attuale, in una realtà contemporanea, un codice comunicativo di grande fascino ma oggi poco conosciuto, che risale ai tempi vittoriani.

Dopo la pubblicazione di questo libro è nato un genere?

Secondo me no, non esiste un genere “romanzi dei fiori”. È proprio questa la originalità del libro di Vanessa Diffenbaugh, simile per certi aspetti a quello che fece Joanne Harris con Chocolat, peraltro pubblicato da Garzanti, primo editore al mondo. La struttura e l’idea sono le stesse, cibo e amore da una parte, fiori e amore dall’altra, ma mentre con “cioccolato e spezie” è nato un genere molto fortunato, il romanzo floreale è, per il momento, unico.

Ne Il linguaggio segreto dei fiori funziona molto bene il contrasto tra il carattere spigoloso della protagonista, una donna durissima, piena di spine, e la sua capacità di esprimere le emozioni attraverso i fiori, che a tutti noi comunicano dolcezza. Un’antitesi che è la forza del libro.

Anche i titoli degli altri due libri Garzanti che spiccano nella classifica generale 2011, il bestseller di Clara Sánchez Il profumo delle foglie di limone e Zia Antonia sapeva di menta di Andrea Vitali, alludono a fiori e profumi, che d’altronde, insieme alle spezie, vanno per la maggiore tra tutti gli editori.

Il richiamo dei fiori è utilizzato tanto dagli editori. Il 2011 è stato particolarmente fortunato per la nostra casa editrice anche grazie ai titoli profumati, con i limoni, con i fiori, con la menta. Una sinergia positiva che era iniziata anni fa con il grande successo de Il Profumo di Patrick Süskind pubblicato da Longanesi. Evocare un profumo, un fiore, un’idea un po’ bucolica in un titolo o in una copertina permette di creare associazioni positive tra i lettori. Poi, naturalmente, non bisogna esagerare nell’insistere su un filone vincente, nell’editoria è importante trovare sempre idee nuove.

Il titolo è determinante nel successo dell’opera?

Il titolo è uno dei modi di avvicinarsi ai lettori attirando l’attenzione sul contenuto dell’opera. Nel caso di Il profumo delle foglie di limone, per esempio, abbiamo cambiato quello originale dell’opera, Lo que esconde tu nombre (Quello che nasconde il tuo nome), che suonava vagamente minaccioso, mentre noi volevamo sottolineare la parte femminile di questo libro, che non poteva essere trascurata.

La protagonista, infatti, è una donna, una trentenne un po’ confusa, Sandra: è lei che si trova a fare i conti con i nazisti. È lei che impara a guardare oltre, che scopre che dietro il profumo dei limoni e del mare si nasconde il male. Se ci fossimo rivolti ai lettori di thriller, non penso che avremmo ottenuto questa grande diffusione.

Zia Antonia sapeva di menta Il profumo delle foglie di limone Il linguaggio segreto dei fiori Figlia del silenzio di Kim Edwards è stato il primo dei successi al femminile della Garzanti, che sembra sempre più consolidare la capacità di individuare storie che seducono le lettrici italiane. Quanto è preminente il pubblico femminile per la casa editrice?

Tralasciando il 2011 che è stato un anno speciale per la casa editrice, negli ultimi anni pian piano Garzanti ha rinforzato questa vocazione femminile, presente fin dalle origini, ma che si è decisamente consolidata a partire dal grande successo di Figlia del silenzio, un romanzo che, a cinque anni dalla pubblicazione, continua a vendere bene nell’edizione economica.

Anche La lettrice bugiarda di Brunonia Barry è un bel caso di passaparola, come Il gusto proibito dello zenzero di Jamie Ford, La scuola degli ingredienti di Erica Bauermeister per il filone “amore e ricette” e alcune saghe famigliari ambientate in mondi altri, in Bangladesh ne I giorni dell'amore e della guerra di Tahmima Anam e tra società pakistana e americana ne La bambina ribelle di Nafisa Haji.

I libri di Sophie Hannah, scrittrice di bestseller in Inghilterra, rappresentano un genere giallo declinato al femminile, con protagoniste coinvolte in situazioni drammatiche che incarnano le paure quotidiane delle donne nei loro ruoli di madri e mogli.

Clara Sánchez è un’autrice spagnola, Vanessa Diffenbaugh un’esordiente americana, Riikka Pulkkinen, al suo secondo romanzo con L’armadio dei vestiti dimenticati, è una giovane finlandese, mentre Monika Peetz, sceneggiatrice al suo primo romanzo, La quinta costellazione del cuore, è tedesca: una notevole attività di scouting. Qual è il suo ruolo nel selezionare tempestivamente libri d’interesse in mercati internazionali così diversi?

Lo spettro degli autori pubblicati dalla casa editrice è molto ampio. Come generalmente succede, una gran parte della letteratura tradotta è anglo-americana, ma negli ultimi anni abbiamo comunque cercato di far sentire la voce di autori di altri Paesi. A parte la Spagna, che oltre alla Sanchez presenta scrittori come Falcones, l’ultima bellissima scoperta, sia letteraria sia umana, è una giovane finlandese, Riikka Pulkkinen, un caso a Francoforte due anni fa, che abbiamo acquistato leggendo solo una parte della sua opera tradotta in inglese, una parte incompleta, ma sufficientemente forte da convincerci a scommettere su di lei.

Pubblichiamo alcune autrici cinesi, come Hong Ying, il cui primo libro K. L'arte dell'amore è stato un successo. Un altro bel caso è Parinoush Saniee, un’autrice iraniana che ha vinto il premio Boccaccio due anni fa con Quello che mi spetta. Sono particolarmente contenta di essere riuscita a far conoscere questa scrittrice, una voce molto autentica che scrive in farsi ed era completamente sconosciuta al di fuori del suo Paese.

Scoprire nuovi autori di mondi lontani, geograficamente, linguisticamente o politicamente, è una soddisfazione che va oltre il valore puramente letterario.

Tra le modalità di diffusione che hanno favorito il successo, quali hanno contato di più: il passaparola tra i lettori, l’interesse dei librai o le attività di promozione effettuate dalla casa editrice?

L’armadio dei vestiti dimenticati La quinta costellazione del cuore Quello che mi spetta Per ogni libro dobbiamo inventarci qualcosa di nuovo per raggiungere i giusti lettori e fare in modo abbia la massima diffusione possibile confezionando il volume in modo adatto al suo pubblico. Nel caso de Il linguaggio segreto dei fiori, l’idea di Stefano Mauri di distinguere il libro, proponendolo con quattro copertine con fiori diversi, ha funzionato molto bene, è piaciuta la dimensione ludica e personalizzata.

In generale è fondamentale il lancio marketing, ogni volta è necessario trovare idee nuove e nella nostra casa editrice questo aspetto è particolarmente entusiasmante perché si collabora molto bene in gruppo. E poi, tramite copertina e titolo, il romanzo deve essere presentato nel modo giusto per raggiungere i suoi primi lettori, che poi lo diffonderanno.

Certo, poi, il libro deve piacere ai lettori, da questo non si prescinde. È il passaparola tra i lettori, infatti, il vero motore, imprevedibile e potente, che fa vendere. A volte il tam tam può seguire strade impreviste, come nel caso de Il gusto proibito dello zenzero di Jamie Ford, che è stato pubblicato con quel titolo e quella copertina pensando a un pubblico di riferimento femminile di alta qualità. Poi, siamo stati sorpresi di scoprire che si era generato un secondo passaparola, in questo caso maschile, da parte di lettori uomini, interessati non tanto dalla storia d’amore, quanto dal contesto storico.

Altro elemento fondamentale è il rapporto con i librai, che sono tra l’altro primi lettori molto influenti. Da loro io imparo moltissimo perché sono proprio loro ad avere un rapporto diretto con i lettori e a poterne comunicare le reazioni. Infine, fondamentale è il lavoro per il lancio marketing, che in questa casa editrice è particolarmente entusiasmante perché si collabora molto bene in gruppo.

Molti libri Garzanti sono pubblicati nel doppio formato cartaceo/ebook.

Come è noto, il mercato ebook è ancora piccolo in Italia, ma mostra grandi segnali di vivacità e i cambiamenti potranno essere molto veloci. Il digitale è una grandissima opportunità per gli editori, un modo per ampliare i lettori. C’è da dire che fino a adesso i lettori italiani rispetto ai libri hanno mostrato un atteggiamento diverso dagli altri Paesi, da noi anche il tascabile ha avuto sempre un mercato più piccolo dell’hard cover, rispetto per esempio agli Stati Uniti.

C’è un amore nei confronti dell’oggetto libro che raramente ho visto in altre nazioni; questo tipo di attitudine da parte dei lettori condiziona la velocità di diffusione del non cartaceo.

Devo dire anche che il torneo letterario digitale io scrittore, organizzato dal gruppo Mauri Spagnol, ha portato molte soddisfazioni con la scoperta di nuovi talenti e mettendo sullo stesso piano la lettura e la scrittura, dato che i candidati si trasformano in lettori per giudicare le opere degli altri concorrenti.

Gli ultimi romanzi di successo hanno conquistato nuove fasce di lettori/lettrici?

Tantissimi giovani hanno letto il libro di Clara Sánchez, che ha raggiunto un tale livello di diffusione da penetrare perfino nelle scuole. Era bello vedere nella presentazione a Pordenone foltissimi gruppi di ragazzine.

È diverso il caso del Il linguaggio segreto dei fiori, che è piaciuto molto alle ragazze perché, indipendentemente dalla storia tragica di una mancata adozione, permette una forte identificazione con la protagonista, che è una persona ruvida come tante adolescenti. Questo è il libro che più ha attirato il pubblico più giovane (femminile).

Dopo tanti amore e cucina, profumi e segreti, che novità si prospettano all’orizzonte?

La linea della casa editrice continuerà ad ampio spettro, scegliendo libri che ci abbiano colpito per la storia, per l’originalità o per lo stile. Come quello della Pulkinnen, in cui lo stile immaginifico e la storia sono un tutt’uno nella loro originalità. Senz’altro continueremo a cercare scrittori di tutto il mondo, volgeremo gli occhi non solo verso l’America e l’Inghilterra, ma anche verso la Spagna, i paesi scandinavi, e guarderemo anche a Oriente.

In merito alle nuove uscite e alle sorprese per quest’anno a maggio abbiamo un’uscita importante, un esordio in cui crediamo molto, ancora rigorosamente top secret.
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