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effetto premio

Nobel vs Strega

In Italia, che rilevanza hanno i riconoscimenti letterari più ambiti del mercato editoriale? Quali sono gli effetti, immediati e a lungo termine, sull’intera produzione e sui singoli titoli? Due premi, uno nazionale e uno internazionale, a confronto.

di Oddina Pittatore

Giornale della libreriaQuesto articolo è stato pubblicato sul numero di Dicembre del Giornale della Libreria.
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Non è una novità che vincere un prestigioso premio letterario possa fare la fortuna dello scrittore, e la gioia dell’editore, moltiplicando le vendite da un giorno all’altro. È meno noto, invece, quanto duri la spinta nel tempo, se gli effetti siano temporanei o duraturi e se incidano in modo differente sui diversi titoli pubblicati dall’autore. La visibilità offerta dal riconoscimento dà carburante a un solo libro o all’intera opera in commercio? Avrà la forza di trainare anche le nuove uscite? Porterà a nuove edizioni, traduzioni, cambi di editore?

Per scoprire le conseguenze meno conosciute dei premi abbiamo messo a confronto i tre Strega più recenti, conferiti a luglio degli ultimi tre anni (Walter Siti con Resistere non serve a niente, Rizzoli, 2013; Alessandro Piperno con Inseparabili. Il fuoco amico dei ricordi, Mondadori, 2012; Edoardo Nesi con Storia della mia gente, Bompiani, 2011) con gli ultimi tre Nobel assegnati alla letteratura nel mese di ottobre (Alice Munro, 2013, che, alla data della premiazione, ha 10 opere pubblicate con Einaudi e 1 con Mondadori; Mo Yan, che nel 2012 aveva 5 titoli nel catalogo Einaudi e 1 con Nottetempo; Tomas Tranströmer, che nell’ottobre 2011 aveva 1 raccolta con Herrenhaus e 1 con Crocetti).

Ovvero, abbiamo paragonato i risultati di vendita del premio internazionale per eccellenza, attribuito all’intera opera dello scrittore, che, oltre al riconoscimento del valore letterario, offre all’autore una ricompensa consistente e all’editore una pubblicità mondiale, con il più noto concorso letterario nazionale, che premia quello che considera il miglior libro di narrativa pubblicato in Italia l’anno precedente, scelto tra una cinquina già selezionata e pubblicizzata nelle librerie.

Esaminando le oscillazioni del totale delle copie vendute nei dodici mesi prima e dopo la premiazione (o per il periodo disponibile per i vincitori 2013) si nota che, come prevedibile, tutte le curve di crescita raggiungono il loro apice nei mesi immediatamente seguenti l’assegnazione, ma l’andamento varia sensibilmente nel tempo e negli effetti sui singoli libri secondo il tipo di premio.

Nel 2012, per esempio, Alessandro Piperno, scrittore già affermato in Italia, aggiudicandosi lo Strega (per un soffio) ha visto in tre mesi raddoppiare le vendite complessive dell’intero anno precedente. La crescita, però, si è concentrata quasi esclusivamente sul romanzo vincente, mentre né le altre opere dell’autore in commercio né le novità pubblicate in seguito sono state spinte significativamente al rialzo dalla visibilità ottenuta.

ANDAMENTO DELLE VENDITE DI ALESSANDRO PIPERNO (PREMIO STREGA)

Fonte: dati di vendita delle librerie aderenti al circuito Arianna+ (da luglio 2011 a giugno 2013)

Andamento vendite Piperno

Ben diverso il caso dello scrittore cinese Mo Yan: non solo le sue vendite, prima modeste, nei dodici mesi dopo il Nobel 2012 sono aumentate di più di trentotto volte rispetto all’anno precedente, ma tutti i romanzi dello scrittore tradotti in italiano si sono avvantaggiati dell’impulso propulsivo del riconoscimento, pur mostrando un picco con Sorgo rosso, l’opera più nota grazie alla trasposizione cinematografica di Zhang Yimou.

Il notevolissimo effetto a cascata è ancora evidente a un anno dal ricevimento del premio, e ne hanno beneficiato anche il romanzo Le rane, pubblicato nel 2013, e le due nuove edizioni di Le sei reincarnazioni di Ximen Nao. L’unico libro rimasto ai margini della spinta al rialzo nel tempo non fa parte della serie dei grandi romanzi tradotti e pubblicati da Einaudi, ma è un racconto più di nicchia, largamente autobiografico (Cambiamenti, Nottetempo, 2011).

ANDAMENTO DELLE VENDITE DI MO YAN (PREMIO NOBEL, OTTOBRE 2012)

Fonte: dati di vendita delle librerie aderenti al circuito Arianna+ (da ottobre 2011 a settembre 2013)

Andamento vendite Mo Yan

L’impatto Nobel, che ai lettori italiani riserva in genere anche un “effetto sorpresa”, in questo caso sembra avere provocato la scoperta e l’interesse duraturi verso l’intera opera dello scrittore cinese, ma residente a Los Angeles, premiato per il “realismo allucinatorio che fonde racconti popolari, storia e contemporaneità.”

Quando Edoardo Nesi nel luglio del 2011 sbaraglia i concorrenti, vincendo lo Strega con Storia della mia gente, un testo in bilico tra romanzo, saggio e autobiografia, può ragionevolmente attendersi un’impennata delle vendite, che, infatti, aumentano più di venti volte in un anno rispetto ai dodici mesi trascorsi, raggiungendo il picco più alto tra tutti i premiati considerati.

L’ascesa, però, è concentrata sul titolo vincente; i precedenti sette libri, compresa l’edizione tascabile di Per sempre realizzata a novembre, ne sono sfiorati, ma nessuno beneficia di un impulso commercialmente significativo. Solo il romanzo successivo, Le nostre vite senza ieri, pubblicato a fine febbraio 2012, usufruirà di una ricaduta positiva nelle vendite.

Nell’ottobre dello stesso anno, a sorpresa riceve il Nobel Tomas Tranströmer, poeta svedese sconosciuto al grande pubblico, indubbiamente un autore letto da pochi in un settore di nicchia, di cui in Italia erano state stampate due raccolte (Poesia dal silenzio, Crocetti, 2008 e Sorgegondolen. La lugubre gondola, Herrenhaus, 2003), dopo l’assegnazione del premio Nonino nel 2002. Pur con un impatto commerciale estremamente ridotto, anche per lui il Nobel accende l’interesse verso tutte le sue opere, comprese quelle pubblicate, o ripubblicate, poco dopo il conseguimento del premio da tre diverse case editrici (Crocetti, Iperborea e Rizzoli). La curva di crescita vede il picco durante le feste natalizie, con l’unico libro non di poesie, il mémoir I ricordi mi guardano, nettamente in testa agli altri.

Seppure limitati a pochi mesi, o poche settimane, i dati dei vincitori di quest'anno confermano i medesimi trend.

Il premio Nobel ha effetto su tutta la produzione della vincitrice, la canadese Alice Munro, maestra del racconto, che dopo l’annuncio ha beneficiato di un’edizione tascabile di Troppa felicità e di una nuova edizione Einaudi, con traduzione di Susanna Basso, di Danza delle ombre felici (pubblicata originariamente nel 1994 da La Tartaruga). Anche nel suo caso l’interesse si è distribuito su tutti gli 11 titoli in commercio al momento dell’annuncio, pur con una netta predilezione per la raccolta più conosciuta, Nemico, amico, amante.

Forse perché è una delle personalità più note dal punto di vista letterario tra quelle insignite del Nobel negli ultimi anni, l’autrice ottantaduenne può vantarsi di uno dei maggiori balzi iniziali nelle vendite in seguito all'annuncio del riconoscimento. E non solo in Italia, dove è entrata immediatamente nella classifica dei top 100 nelle grandi librerie online (dopo due settimane vi si trovava ancora con 8 titoli, compresa l’antologia dei Racconti, nei Meridiani Mondadori, in una fascia alta di prezzo), ma anche in America, dove Vintage ha annunciato ristampe per 100mila copie, con tanto di copertine aggiornate, e in Cina, dove Amazon ha ricevuto 1.000 ordini in un’ora, nel giro di due ore sono state riordinate 200.000 copie alla casa editrice che pubblica l’unico libro dell’autrice presente sul mercato, e i volumi di seconda mano hanno quadruplicato i prezzi.

In linea con i precedenti libri vincitori dello Strega, il premiato 2013, Resistere non serve a niente di Walter Siti, inizia a lievitare ad aprile, quando viene selezionato tra i 12 semifinalisti, e con una rapidissima ascesa raggiunge il picco il mese stesso dell’assegnazione. Il premio incide in modo molto limitato nel rilancio degli altri otto libri dell’autore in commercio, di narrativa, saggi o letteratura di viaggio, e, per il momento, non dà luogo a nessuna nuova edizione.

Nobel o Strega? Entrambi premiano generosamente gli autori, ma declinano i loro benefici in modo diverso. Confrontando il venduto totale un anno prima e uno dopo il conferimento del premio, i vincitori dello Strega vendono un numero maggiore di copie, concentrate in tempi più brevi (il balzo iniziale, molto consistente, raggiunge l’apice il mese stesso) con una ricaduta poco rilevante sulle altre opere dell’autore.

ANDAMENTO DELLE VENDITE COMPLESSIVE PER VINCITORE UN ANNO PRIMA E UN ANNO DOPO IL RICEVIMENTO DEL PREMIO

Fonte: dati di vendita delle librerie aderenti al circuito Arianna+ (da settembre 2010 a ottobre 2013)

Andamento vendite complessive vincitori

I Nobel, che puntano i riflettori sul valore letterario di uno scrittore internazionale senza porre l’accento su un titolo in particolare, vendono meno in termini assoluti, con un picco che, per i due autori esaminati (impossibile per il momento prevedere l’andamento annuale della Munro, che potrebbe riservare sorprese), è coinciso con le feste natalizie.

Meglio lo Strega, dunque, per l’entità della ricaduta commerciale sul romanzo premiato in tempi brevissimi; meglio il Nobel per l’effetto distribuito con maggiore equità su tutta la produzione dell’autore, in genere straniero e non molto conosciuto in Italia, la cui scoperta può mantenere nel tempo l’interesse dei lettori con una ricaduta positiva in termini di vendite anche sulle opere pubblicate in seguito.
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