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Se il 1989, con la caduta del muro di Berlino, aveva acceso le speranze in un mondo di pace e benessere senza confini, il 2016, con il referendum sulla Brexit e l'elezione di Trump, ha segnato una svolta nella direzione opposta.
Nel mezzo, trent'anni di trasformazioni economiche, tecnologiche, sociali, culturali e politiche che hanno stravolto il mondo che conoscevamo senza mantenere le promesse originarie, alimentando l'ondata di delusione e di rancore che oggi attraversa le società occidentali.
Crisi della rappresentanza democratica, crescita delle disuguaglianze, strapotere delle corporation e della finanza internazionale, disoccupazione, spostamenti di masse in cerca di opportunità e diritti, emergenza ecologica, consumismo - sono solo alcuni dei temi scottanti con cui siamo chiamati a confrontarci quotidianamente.
La resa dei conti tra i cosiddetti populisti e sovranisti da un lato e i globalisti dall'altro sembra arrivata.
Ma chi sono davvero e che cosa vogliono? Hanno senso questi termini, o sono solo una semplificazione o, peggio, un diversivo per eludere le vere questioni, intrappolandoci in azioni/reazioni puramente ideologiche?
Per entrare nel merito di un argomento così vasto e complesso e non scivolare nella logica calcistica del "noi contro loro" vi proponiamo una selezione di 30 titoli recenti di diverso orientamento a cui la redazione del Catalogo dei libri in commercio ha assegnato il soggetto populismo o globalizzazione.
Buona lettura!
POPULISMO
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Alain de Benoist, Populismo. La fine della destra e della sinistra, 2017, Arianna Editrice
La Brexit in Inghilterra, l'elezione di Donald Trump negli Stati Uniti, il crollo del consenso ai partiti storici in Francia, in Italia e in altri Paesi occidentali, dimostrano la centralità del fenomeno populista. Ma che cos'è esattamente il "populismo"? Un sintomo della crisi generale del principio di rappresentanza e legittimità delle istituzioni? Un'ideologia? Una mentalità e uno stile politico? Oppure è fondamentalmente la manifestazione di una richiesta di democrazia, di fronte a governi tecnocratici che pretendono paradossalmente di "governare senza il popolo"?
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Paolo Borgognone, Deplorevoli? L'America di Trump e i movimenti sovranisti in Europa, 2017, Zambon Editore
La vittoria di Trump ha segnato un colpo durissimo nei confronti dell'ideologia della fine capitalistica della Storia, delle ambizioni globaliste della finanza internazionale, delle velleità egemoniche del grande capitale transnazionale e della cultura politica della sinistra cosmopolita. Una vittoria che trae origine dal divorzio intervenuto tra la sinistra e quei ceti sociali sradicati dai processi di globalizzazione che Hillary Clinton ebbe a definire sprezzantemente “deplorables”.
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Michele Dau, Barabba. La metafora del populismo, 2018, Castelvecchi
Il populismo spesso evoca la scelta tra Gesù e Barabba, per dire che il popolo sceglie sempre il peggio, seguendo un'irrazionale pulsione "populista". Ma spesso si parla di populismo per nascondere la crisi del rapporto tra cittadini e classi dirigenti tradizionali, incapaci di dare risposte ai bisogni di inclusione, sicurezza e crescita sociale. Capire meglio chi è Barabba può aiutare in un percorso impegnativo di rilancio delle istituzioni, di profonde riforme sociali, di costruzione della comunità democratica.
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Ilvo Diamanti e Marc Lazar, Popolocrazia. La metamorfosi delle nostre democrazie, 2018, Laterza
Il populismo è comparso e compare sempre in periodi di forti incertezze, di momenti traumatici, di fasi di crisi economiche, sociali, culturali e, soprattutto, politiche. Su questo terreno i populisti possono prosperare dipingendo un quadro apocalittico del presente e proponendo il ritorno a un passato favoleggiato o facendo intravedere un futuro radioso. La democrazia purtroppo reagisce inglobando elementi di populismo negli stili e nel linguaggio politico così come nelle strategie di governo, trasformandosi in popolocrazia.
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Stefano Feltri, Populismo sovrano, 2018, Einaudi
Di fronte a problemi che nessun governo nazionale è in grado di risolvere, elettori e politici, sfiduciati verso la globalizzazione, inseguono le sirene del populismo, rassegnati a uno stato di natura del tutti contro tutti e incapaci di quella fiducia reciproca – tra persone e nazioni - che ci permetterebbe di riprendere in mano il nostro destino. L'errore finora è stato cercare di preservare il patto sociale che ha retto l'Europa nel lungo Dopoguerra - integrazione come garanzia di pace e di prosperità - invece che dare alla sovranità condivisa una legittimità più attuale basata su protezione e identità, sicurezza e difesa dalle conseguenze della globalizzazione.
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Carlo Formenti, Oligarchi e plebei. Diario di un conflitto globale, 2018, Mimesis
Quali sono le nuove forme di dominio esercitate dal capitalismo sui più deboli? Quali strategie di resistenza sono state escogitate dalle classi subalterne per difendersi da condizioni di vita sempre più critiche? Come nascono i nuovi populismi di destra e di sinistra e quali prerogative li caratterizzano? Una raccolta di saggi organizzati in un percorso cronologico e tematico all'interno dei grandi argomenti della contemporaneità, per raccontare cosa sta accadendo sul fronte della lotta di classe e del conflitto globale e per provare a ipotizzare alcuni possibili scenari futuri.
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Augusto Illuminati, Populisti e profeti. Istruzioni per l'uso e la disattivazione, 2017, Manifestolibri
In tempi di feroci polemiche sul populismo questo libro tenta di riassumerne alcune tappe storiche dell'Ottocento e del Novecento fino alle principali interpretazioni correnti. Se da un lato il neopopulismo denuncia le contraddizioni e le insufficienze di un sistema non restaurabile, dall’altro ne ripresenta alcuni punti ciechi (la rappresentazione, la disintermediazione, il deludente personalismo, la costruzione di significanti arbitrari). Un fenomeno da attraversare, decostruire e usare per sconfiggere il neoliberalismo.
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Yascha Mounk, Popolo vs democrazia. Dalla cittadinanza alla dittatura elettorale, 2018, Feltrinelli
Negli ultimi anni sembra che la politica abbia subito un'inquietante accelerazione. Nei paesi in cui l'adesione di tutti i cittadini al sistema di valori della democrazia era considerata un'ovvietà, il consenso per i partiti di estrema destra e per i populismi aumenta a ogni tornata elettorale. Il legame tra liberalismo e democrazia non è più così indissolubile come credevamo. Mentre le istituzioni si riempiono di milionari e tecnocrati, i cittadini conservano i propri diritti civili e le proprie libertà economiche, ma vengono esclusi dalla vita politica.
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Jan-Werner Müller, Che cos'è il populismo?, 2017, Università Bocconi Editore
Al cuore del populismo vi è un rifiuto del pluralismo: al contrario di quanto comunemente si crede, ciò in base a cui i populisti possono governare è la loro pretesa di una rappresentanza morale esclusiva del popolo. Se avessero sufficiente potere, finirebbero per creare uno Stato autoritario che esclude tutti coloro che essi non considerano parte del «popolo» vero e proprio.
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Marco Revelli, Populismo 2.0, 2017, Einaudi
Il populismo è sempre indicatore di un deficit di democrazia, cioè di «rappresentanza». Un deficit «infantile» per i populismi delle origini, sintomo di una democrazia non ancora compiuta; e un deficit «senile» per il populismo attuale, sintomo di una crisi di rappresentanza che si estende alla forma democratica stessa. È questo il segno più preoccupante del rapido impoverimento delle classi medie occidentali sotto il peso della crisi economica; ma anche della sconfitta storica del lavoro - e delle sinistre che lo rappresentarono - nel cambio di paradigma socio-produttivo che ha accompagnato il passaggio di secolo.
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Luca Ricolfi, Sinistra e popolo. Il conflitto politico nell'era dei populismi, 2017, Longanesi
Ovunque in Occidente il popolo cerca protezione dalle conseguenze della crisi e dalle fragilità dello scenario globale, ma la sinistra inevitabilmente impegna le sue energie per sminuire i problemi che gli elettori percepiscono come principali: disoccupazione, politiche di austerità, immigrazione, terrorismo. Non è così strano, dunque, che il populismo si proponga come risposta, per quanto sommaria e inadeguata, alle angosce del presente.
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Alessandro Somma, Sovranismi, 2018, DeriveApprodi
Il conflitto tra sostenitori del sovranismo e dell’europeismo è sempre più aspro e sempre più attuale. Le tesi più diverse si accavallano, si confrontano e si combattono. Questo libro disegna il profilo di un possibile sovranismo declinato da sinistra. Un sovranismo pienamente democratico da contrapporre al sovranismo autoritario proposto dalle destre europee.
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Marco Tarchi, Italia populista. Dal qualunquismo a Beppe Grillo, 2018, Il Mulino
In Italia il populismo ha radici profonde. Dopo aver conosciuto l'apogeo in epoca fascista, si è continuamente ripresentato nel dopoguerra sotto svariate spoglie – da Guglielmo Giannini a Umberto Bossi, da Antonio Di Pietro ai girotondi capeggiati da Nanni Moretti fino al Beppe Grillo di oggi. Un libro per capire come quella che era considerata una pericolosa patologia possa diventare una componente connaturata ai regimi democratici.
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Giuseppe Valditara, Sovranismo. Una speranza per la democrazia, 2018, Book Time
La sovranità popolare è in crisi e lo è di conseguenza la democrazia. La volontà dei cittadini conta sempre di meno. Il ben finanziato e coordinato movimento globalista, che lotta per la costruzione di un blocco internazionale culturalmente omogeneo, è avanzato a grandi passi nell'ultima decade mentre coloro che si oppongono a questo progetto e sono definiti come 'populisti', 'sovranisti' o sono più semplicemente amanti della propria nazione risultano incapaci di formare una 'internazionale' in grado di proporre un blocco altrettanto determinato e unito.
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Jan Zielonka, Contro-rivoluzione. La sfida all'Europa liberale, 2018, Laterza
Una riflessione critica e autocritica sulla caduta del liberalismo e sulla nascita di movimenti populisti in tutto il continente partendo da un dato: i populisti guadagnano voti perché i liberali hanno completamente screditato il loro nobile progetto. La lista delle loro colpe dal 1989 è lunga: le diseguaglianze sono drammaticamente cresciute, l'evasione fiscale si è diffusa, i tagli alla spesa sociale sono ben noti. I liberali non hanno davanti una strada facile: quanto prima capiranno il senso di quel che sta accadendo, tanto maggiori saranno per loro le possibilità di rendere di nuovo credibile il loro progetto.
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GLOBALIZZAZIONE
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Richard Baldwin, La grande convergenza. Tecnologia informatica, web e nuova globalizzazione, 2018, Il Mulino
La «vecchia» globalizzazione, avvenuta nell'800, è stata il prodotto dell'energia del vapore e della pace internazionale e ha portato alla «grande divergenza» delle nazioni ricche dal resto del mondo. La «nuova» globalizzazione, guidata dalla tecnologia dell'informazione, ha reso conveniente per le multinazionali delocalizzare produzione e know-how, favorendo la rapida industrializzazione di una manciata di nazioni rimaste finora ai margini dell'economia. È la «grande convergenza».
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Ulrich Beck, La società globale del rischio, 2018, Asterios
La società odierna è governata da una "politica globale" inesistente fino a pochi anni fa e tale fenomeno va esaminato nei termini della dinamica e delle contraddizioni di una società globale del rischio. Riconoscendo che la diversità, l'individualismo e lo scetticismo sono caratteristiche proprie della nostra cultura, possiamo gettare le basi di una nuova coesione sociale, di un nuovo cosmopolitismo in cui l'incertezza creativa della libertà sostituisca la certezza gerarchica della differenza.
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Stefano Cristante, Società low cost. 2011-2017: gli anni del grande scombussolamento, 2018, Mimesis
Tra la fine del primo decennio del XXI secolo e i nostri giorni la parola globalizzazione è entrata definitivamente nel lessico occidentale e mondiale. In questa raccolta di brevi scritti sociologici l’autore interpreta lo spirito del tempo, descrivendo le conseguenze e le ripercussioni degli eventi politici, sociali, culturali e di costume e analizzando le mosse dei principali protagonisti nazionali e internazionali di questi anni decisivi.
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Tommaso Detti e Giovanni Gozzini, L'età del disordine. Storia del mondo attuale 1968-2017, 2018, Laterza
Questo libro è un tentativo di trovare un ordine nel caos in cui viviamo, a partire dagli anni 1968-1973 in cui sono iniziati i grandi mutamenti da cui è scaturito il mondo attuale. La globalizzazione non è un complotto e non è molto diversa da quella di cento anni. Allora la politica la fermò, con i nazionalismi e due guerre mondiali, al prezzo di settanta milioni di morti. Oggi si diffonde la stessa tentazione. Per non ripercorrere quella strada c'è bisogno di una nuova politica che sappia elevarsi al livello planetario delle sfide: migrazioni, finanza, povertà ed ineguaglianze, clima.
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Maura Franchi e Augusto Schianchi, La democrazia del nostro scontento. Dal 1989 al 2016: il mondo tra attese e delusioni, 2018, Carocci
Il 1989, con la caduta del muro di Berlino, aveva rappresentato l'apertura verso un mondo senza confini; il 2016, con il referendum sulla Brexit e l'elezione di Trump, ha indicato una svolta nella direzione opposta e ha fatto emergere la voragine di delusione e di rancore che attraversa le società occidentali. La democrazia, che dovrebbe rappresentare la forma per eccellenza dell'inclusione sociale, è appesantita da una grande stanchezza. Il volume colleziona gli appunti di questo viaggio nel presente, alla ricerca delle interconnessioni in grado di unire fatti apparentemente distanti.
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Stephen D. King, Il mondo nuovo. La fine della globalizzazione e il ritorno della storia, 2017, Franco Angeli
Nel mondo occidentale la crescita economica resta insoddisfacente e diversi Paesi non sono più disposti a sacrificare gli interessi nazionali alla crescita globale. Né i loro leader sembrano essere capaci, o desiderosi, di convincere i propri cittadini a lavorare a un'agenda per il benessere globale. Riaffiorano narrazioni politiche fatte di "noi" e di "loro" e si assiste allo sgradito ritorno di isolazionismo e protezionismo. Ma il rifiuto della globalizzazione e il ritorno all'"autarchia" aumenteranno il rischio di conflitti economici e politici.
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Alessia Mosca, Tutto un altro mondo. Globalizzazione e innovazione tecnologica: la strada europea, 2018, San Paolo Edizioni
Per quanto abbia portato grandi progressi e nonostante abbia plasmato una realtà generalmente migliore del passato anche recente, la globalizzazione è oggi pesantemente sotto attacco. Questo perché gli effetti della sua evoluzione rapidissima non sono stati tutti positivi e si sono create diseguaglianze. È venuto, dunque, il momento di discutere di come l'apertura del commercio su scala mondiale influisca sulla vita di ciascuno, e di quali siano i pericoli concreti che può causare e quali, invece, le false accuse che le vengono mosse.
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Federico Rampini, Il tradimento. Globalizzazione e immigrazione, le menzogne delle élite, 2017, Mondadori
Il tradimento delle élite è avvenuto quando abbiamo creduto al mantra della globalizzazione, quando il pensiero politically correct ha recitato la sua devozione a tutto ciò che è sovranazionale, a tutto ciò che unisce al di là dei confini, dal libero scambio alla finanza globale. Il triste bilancio è quello di aver reso i figli più poveri dei genitori. Il tradimento delle élite si è consumato quando abbiamo difeso a oltranza ogni forma di immigrazione, quando abbiamo reso omaggio, sempre e ovunque, alla società multietnica, praticando l'autocolpevolizzazione permanente. Un pamphlet di denuncia con l’indicazione delle possibili vie d'uscita.
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Alessandro Ricci, La geografia dell'incertezza. Crisi di un modello e della sua rappresentazione in età moderna, 2018, Exòrma
Questo libro intende leggere il fenomeno della globalizzazione attraverso la lente dell'incertezza geografica, che si determinò nel declino delle strutture e delle certezze medievali a causa dell'affermazione di una "forma mentis" globale e che, nell'idea di crisi generalizzata odierna, si riscontra nelle dinamiche geopolitiche, economiche e sociali della post modernità.
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Salvatore Santangelo, Babel. Dai dazi di Trump alla Guerra in Siria: ascesa e declino di un mondo globale, 2018, Castelvecchi
Questo volume cerca non tanto di definire o spiegare cosa sia la globalizzazione bensì di dar conto dei diversi tentativi di farlo, tratteggiando una mappa di questo mondo nuovo, in cui è già possibile riconoscere alcune tendenze di fondo, prima tra tutte la riscoperta delle identità particolari che si scontra con un orizzonte imperiale. Il nuovo nomos della Terra potrà assumere la forma di un vasto mercato planetario, oppure di un mondo in cui i grandi blocchi continentali svolgono un ruolo regolatore, preservando così la diversità degli stili di vita e delle culture, unica vera ricchezza dell'umanità.
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Saskia Sassen, Espulsioni. Brutalità e complessità nell'economia globale, 2018, Il Mulino
Il termine «espulsioni» ben definisce il processo dell'economia politica globale che spinge forzosamente lavoratori, piccole e medie imprese, agricoltori al di là dei confini del sistema, rendendoli invisibili e consegnandoci indicatori economici più favorevoli ma svianti. Ogni misura di austerità ridefinisce e riduce lo spazio economico, e i programmi di risanamento del debito altro non sono che «meccanismi disciplinari» finalizzati non a massimizzare l'occupazione e la produzione, ma a rafforzare la nuova economia, quella delle «formazioni predatorie».
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João Josefino António Sawandji, Globalizzazione e conflitti. Un itinerario geopolitico sull'Africa subsahariana, 2018, Aracne
Questo studio rappresenta un viaggio nella storia africana dagli albori all'attualità, tra conflitti, guerre e catastrofi, e approfondisce molte questioni ancora oggi poco conosciute dal grande pubblico, prima fra tutte la profonda implicazione del mondo occidentale nell'attuale condizione dell'Africa subsahariana.
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Joseph E. Stiglitz, La globalizzazione e i suoi oppositori. Antiglobalizzazione nell'era di Trump, 2018, Einaudi
Analizzando le nuove disuguaglianze sociali e la progressiva scomparsa del ceto medio, il declino industriale e la conseguente perdita di posti di lavoro, il protezionismo e l'ascesa destabilizzante di Donald Trump negli Stati Uniti, Stiglitz ribadisce in questa nuova edizione del suo libro del 2002, diventato un classico sull’argomento, l'urgente necessità di mettere in campo alternative utili per un sistema globale più equilibrato e a vantaggio di tutti.
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Vincenzo Valtriani, Dai no-global ai new-global, 2017, Vertigo
Siamo abituati a sentir parlare di globalizzazione da giornalisti, economisti ed esperti di varie specializzazioni. Più difficile è sintonizzarsi sulla percezione della globalizzazione da parte di coloro che non hanno una formazione tecnica, ma ne subiscono gli effetti. Questo libro vuole aiutarci a comprendere il fenomeno utilizzando un linguaggio meno ostico e più intelligibile, osservando il concetto da una dimensione umana più vicina alla nostra.
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Yves Charles Zarka, Rifondare il cosmopolitismo, 2017, Aracne
L'attuale consapevolezza che alcuni problemi ricondotti fino a poco tempo fa a una dimensione locale, regionale o nazionale si estendono invece al mondo intero, sembra riaccendere l'interesse intorno all'idea cosmopolitica, ben diversa dalla globalizzazione economica, finanziaria e culturale con cui viene spesso confusa o accomunata. Il libro intende chiarire l'"equivoco" e ripensare il cosmopolitismo in relazione alle poste in gioco dei nostri tempi, introducendo il nuovo concetto di responsabilità verso l'umanità e l'insieme del mondo vivente.
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