vale il viaggio
Un viaggio tra le architetture accattivanti delle librerie più belle, curiose e particolari, acclamate dai media internazionali come le più affascinanti del mondo. Muri ricchi di storia, scalinate scenografiche, ambienti suggestivi, scaffali ricoperti di piante, stile che sfida il tempo: qual è la vostra preferita?
di Oddina Pittatore
Viaggiare, per chi ama i libri, è anche avventurarsi alla scoperta delle librerie più particolari, situate in spazi unici, simboli di un’epoca, di uno stile o di una città.
Per questo proponiamo una guida controcorrente in tempo di libri immateriali e di canali di vendita virtuali: la Top Ten delle librerie più belle del mondo.È una lista, rielaborata confrontando alcune classifiche internazionali, sui luoghi dei libri per chi dei libri avverte il fascino non solo per il loro contenuto ma anche per l’atmosfera particolare dello spazio dove è possibile sfogliarli e comprarli.
In questi luoghi predomina la bellezza del punto di vendita, che diventa il primo fattore d’attrazione, in un dialogo che rinforza a vicenda il piacere della lettura e l’arte e la storia, o la modernità, dell’edificio dove si vendono i volumi.
Una delle più citate e storiche classifiche di questo genere è stata stilata dal quotidiano inglese The Guardian, altre sono pubblicate da guide turistiche come Lonely Planet ("Le più famose librerie del mondo" Prima parte e Seconda parte) o da piattaforme online (per es. Huffington Post) e da siti specializzati come Bookstore Guide.
Con alcune variazioni, tutte comunque concordano sulla maggior parte dei nomi della Top Ten che vi presentiamo e sulle sensazioni mozzafiato che si provano girando tra banchi e scaffali situati in antiche chiese, edifici Art Nouveau o teatri di inizio Novecento.
Anche se spesso sono state progettate con soluzioni innovative, purtroppo, non sempre la bellezza architettonica è sufficiente per garantire il successo delle librerie più belle del mondo mettendole al riparo dai momenti di difficoltà del settore: accanto alle storie di successo non mancano alcuni insuccessi.Mentre la libreria neogotica Lello & Irmao di Porto e El Ateneo, la libreria in un teatro inizio ‘900 di Buenos Aires, continuano felicemente a riempirsi di lettori da più di un secolo, altre citate nella classifica di The Guardian nel 2008, oggi hanno chiuso, come Borders a Glasgow, dove l’attrazione dell’edificio neoclassico non è bastata a salvarla dal fallimento della catena.
Pure la libreria della catena Selexyz nella chiesa gotica di Maastricht, indubbiamente uno dei luoghi di vendita più particolari del mondo, sta risentendo alcune difficoltà nel far fronte alle nuove abitudini di acquisto degli olandesi (le vendite di libri nei Paesi Bassi sono in diminuzione dal 2007).
I lettori sempre più comprano online e, secondo la stampa locale, non basta il fascino degli affreschi né la splendida ristrutturazione architettonica a compensare il ritardo con cui Selexyz ha iniziato a utilizzare Internet come canale di vendita. La libreria, però, ha al suo attivo un’intensa attività culturale di incontri e presentazioni.La raffinata Daunt Books Marylebone di Londra, invece, pur non avendo perso nulla del suo fascino antico è riuscita non solo a rinnovarsi ma anche ad espandersi.
James Daunt, il suo fondatore, ritiene addirittura che negozi personalizzati e staff competente possano attirare nuovi lettori, offrendo servizi che mancano alle librerie virtuali: ambienti particolari e accoglienti, uno staff di librai capaci di consigliare con competenza, presentazioni e incontri con gli autori e una selezione accurata e personalizzata di libri, adatta agli abitanti della zona.
Una soddisfazione per l’Italia: sia la guida Lonely Planet's Best in Travel 2011 sia Bookstore Guide inseriscono una modernissima libreria romana, Bookabar, specializzata in arte, tra i 10 miglior bookshop del mondo.
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