l'ultima frontiera del fumetto Un percorso guidato alla scoperta di un nuovo genere di grande successo |
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Cos’è una graphic novel? Una versione nobilitata del fumetto o un formato con caratteristiche proprie? Vi sono pareri discordi tra chi pensa che parlare di graphic sia un semplice espediente per catturare lettori che abitualmente snobbano il fumetto e chi, invece, cerca di definire meglio il genere. Curiosando tra una serie di interventi e dibattiti in rete, abbiamo estratto gli elementi distintivi di queste “storie disegnate”. Il romanzo a fumetti, o graphic novel:
L’uso sistematico del termine graphic novel, o romanzo a fumetti, come forma di espressione letteraria, e come formato editoriale, ha una precisa data di nascita: la pubblicazione nel 1978 di Contratto con Dio, che l’autore Will Eisner, uno dei padri del fumetto moderno, chiamò così nel tentativo di convincere un importante editore a pubblicarlo. Il termine, che prima di allora era stato usato negli Stati Uniti per i fumetti europei considerati più sofisticati dei “comics” americani, ebbe un successo che continua ancora oggi. Antesignani di Eisner furono negli Usa gli illustratori Otto Nückel, Franz Masereel e Lynd Ward che avevano pubblicato negli anni Trenta romanzi solo per immagini, privi di testo. In Italia, nel lontano 1967 fu pubblicata Una ballata del mare salato, la prima della serie di Corto Maltese, che, come molte opere di Hugo Pratt, presenta il fascino e le caratteristiche del romanzo a fumetti. P.S. Graphic novel si declina al maschile o al femminile? Secondo l’Accademia della Crusca è più corretta la versione maschile perché la parola inglese “novel” si traduce nel maschile “romanzo”. Ma, per assonanza con “novella”, molti la utilizzano al femminile, come abbiamo fatto noi. Oppure, meglio ancora, si può parlare semplicemente di romanzi a fumetti, come suggerisce Andrea Plazzi (Il fantasma a fumetti, Il Mulino, 2, marzo-aprile 2009). |
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