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i diritti degli animali in libreria

Amati, odiati, pubblicati

Animalisti, vegetariani, filosofi, idealisti, talvolta integralisti: la crociata per i diritti delle specie “non-umane” dà il suo meglio dalle pagine di un libro riempiendo gli scaffali di titoli. Un filone ricco di spunti e di dibattiti accesi che tocca l’etica, l’ecologia, la salute e la cucina.

di Oddina Pittatore

  1. LA QUESTIONE ANIMALE

  2. I diritti degli animali

  3. Tra letteratura e divulgazione

  4. La scelta vegetariana a tavola

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“Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all'esistenza” recita l’articolo 1 della dichiarazione universale dei diritti degli animali approvata dall’Unesco nel 1987. “Ogni animale ha diritto al rispetto... alla considerazione, alle cure e alla protezione dell'uomo” si legge nell’articolo 2, che prosegue dichiarando che l'uomo, in quanto specie animale, non può attribuirsi il diritto di sterminare gli altri animali o di sfruttarli, ma ha il dovere di mettere le sue conoscenze al loro servizio.

Gallina e pulcino Gli animali hanno gli stessi diritti dell’uomo? Tra paladini e avversari, la guerra è aperta ma almeno tra i libri gli animalisti vincono alla grande, dato che i titoli a favore sovrastano quelli, quasi inesistenti, degli avversari.

Naturale corollario, per un numero crescente di persone ma non per tutti, è la scelta di diventare vegetariani. Sulla carta gli erbivori mettono K.O. i carnivori.

Il moderno pensiero dei sostenitori dei diritti degli animali, che non si basa sui buoni sentimenti ma sui temi del diritto e dell’etica, ha prodotto saggi a centinaia, che spaziano dallo status e dalle condizioni degli “animali non-umani” al comportamento dell’uomo nei loro confronti, fino ad affrontare argomenti caldi come la vivisezione, l’ingegneria genetica e gli animali transgenici.

Peter Singer, professore australiano di filosofia morale, pioniere del movimento che mette sullo stesso piano i diritti di tutte le specie animali, anche quelle non umane, fa sentire la sua voce da 30 anni, da Liberazione animale, scritto nel 1975, a Come mangiamo (Il Saggiatore, 2011).

Gatti Tom Regan, un altro storico filosofo militante in tema di diritti animali, in Gabbie vuote (2009, Sonda) denuncia gli abusi e la crudeltà.

Il dibattito raggiunge toni molto accesi, con la scelta vegetariana considerata dai militanti come l’unica moralmente corretta.

In Amati, odiati, mangiati (2012, Bollati Boringhieri), Hal Herzog, docente di psicologia e antrozoologo, fa il punto con umorismo sulle contraddizioni delle relazioni tra esseri umani e animali e l’incerto confine tra bene e male: se mangiar carne è moralmente sbagliato è semplicistico dividersi tra (vegetariani) buoni e cattivi (carnivori).

La letteratura ha dato il suo apporto e gli scrittori prestano la penna al loro credo trasformando il dibattito in romanzo, con personaggi che incarnano le tesi animaliste come Elisabeth Costello, protagonista di J. H. Coetze (La vita degli Animali), o l’indagine, svolta con stile da Jonathan Safran Foer (Se niente importa), negli allevamenti intensivi per scoprire da dove viene la carne che mangiamo e in che condizioni vivono e muoiono gli animali.

Infine, ma non certo per numero di titoli, la scelta etica di essere vegetariani o vegan ha prodotto uno stile di vita, che esclude ogni prodotto di origine animale, e una fioritura di manuali di cucina, con una vasta scelta di ricette per tutti i gusti per “una vita senza carne”.
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