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Mathias Énard, trad Y. Mélaouah, Zona, 2011, Rizzoli
Un uomo viaggia da solo in treno di notte verso la sua ultima missione. È un agente segreto e un mercante d'armi che ha come “Zona” il Mediterraneo e ha combattuto nei Balcani. In 500 pagine quasi senza interruzioni, seguendo il ritmo dei pensieri e dei ricordi del protagonista, l’autore è riuscito a raccontare una guerra complessa e un personaggio crudo e tortuoso.
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Paolo Giordano, Il corpo umano, 2012, Mondadori
La guerra in Afghanistan nella quotidianità di un plotone di soldati comandati da Antonio René, maresciallo in crisi di coscienza. In un romanzo corale antieroico in cui tutti i protagonisti appaiono impreparati per la guerra come per la vita vera, Giordano narra un conflitto in cui le dinamiche interne e i dilemmi familiari e affettivi si fondono alle difficoltà belliche e all’ostilità dei locali.
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Khaled Hosseini, Mille splendidi soli, 2007, Piemme
Come il primo, anche il secondo libro della trilogia è intessuto nella storia e nei conflitti afghani raccontati attraverso le vite di Mariam e Laila, due protagoniste che non hanno niente in comune, ma i cui destini verranno intrecciati dalla guerra.
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Khaled Khalifa, trad F. Prevedello, Elogio dell'odio, 2012, Bompiani
Siria, 1980, nel periodo degli scontri fra il regime di Afez Assad e gli estremisti islamici.Una giovane universitaria, cresciuta in una famiglia siriana “normale” che vive nel ricordo del suo antico splendore prigioniera tra il fondamentalismo e il regime poliziesco e corrotto, diventa attivista per la caduta del regime.
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Melania G. Mazzucco, Limbo, 2012, Einaudi
In seguito a un attentato in cui è rimasta gravemente ferita, torna a casa Manuela Paris, comandante di plotone in una base avanzata del deserto afghano. Ha inizio per lei un’altra guerra: contro i ricordi, il disinganno e il ruolo di vittima che la società sembra volerle imporre. Un incontro con un uomo anche lui apparentemente senza passato e sospeso in un limbo può rappresentare l’occasione di scoprire se e perché vale la pena di vivere.
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Kevin Powers, trad M. Colombo, Yellow Birds, 2013, Einaudi
Il romanzo di un esordiente americano, che ha combattuto come mitragliere in Iraq, è un libro che parla della guerra in modo non pietistico facendo vivere la distruzione nei luoghi e nelle persone. Un doloroso romanzo sulla formazione di due protagonisti arruolatisi giovanissimi, Murphy e Bartle; uno non ritorna e l’altro è prigioniero della promessa che aveva fatto invano di riportarlo a casa, vivo. È pure un romanzo sul ritorno dalla guerra, che cambia per sempre anche il destino di chi è sopravvissuto.
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Clara Usòn, trad S. Sichel, La figlia, 2013, Sellerio
In bilico tra romanzo e inchiesta storica, il libro della scrittrice spagnola ritrae la guerra dei Balcani attraverso la storia vera di Ana Mladić, la figlia del generale Mladic. Un abisso si apre davanti ad Ana, che non sapeva nulla, quando scopre che l’uomo che lei conosce, il padre onesto e affettuoso, l’eroe dei serbi è un criminale di guerra che ordinava di sparare sui civili e di eliminare senza pietà ogni musulmano. Un romanzo di guerra e una toccante storia personale dall’epilogo drammatico.
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