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Andata e ritorno. Anche l’export dei diritti italiani verso la Cina è in crescita; dagli 8 titoli di cui le editrici cinesi avevano acquistato i diritti di traduzione nel 2001 si è passati ai 447 del 2011.
La scelta delle opere tradotte può apparire curiosa. Si spazia dai classici della nostra letteratura (la Gerusalemme liberata, le poesie di Michelangelo, I Promessi Sposi, Cuore di De Amicis, D’Annunzio) ai grandi autori del Novecento (Benedetto Croce, Antonio Gramsci, ma anche Italo Svevo, Tomasi di Lampedusa, Luigi Pirandello, Italo Calvino, Alberto Moravia, Dino Buzzati, Leonardo Sciascia, Umberto Eco, Dario Fo) fino a romanzi e thriller contemporanei di successo, come La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano, che in sei mesi è stata ristampata tre volte, e le opere di Donato Carrisi, Tiziano Scarpa, Roberto Saviano e Susanna Tamaro.
Secondo Wen Zheng, co-direttore dell’Istituto Confucio di Roma e professore associato dell’Università di Lingue Straniere di Pechino, la letteratura italiana può avere successo in Cina se rispecchia la realtà, è ben tradotta ed è sostenuta da una campagna pubblicitaria.
Tra i generi più esportati vi sono i libri per bambini (dai titoli di Gianni Rodari, Bruno Munari, Bianca Pitzorno e Roberto Piumini a Geronimo Stilton e le Tea Sisters). La Cina rappresenta la seconda area, dopo quella europea, delle esportazioni di questo settore.
Anche le pubblicazioni d’arte, architettura e design italiani sono accolte con interesse; ne è un esempio Atlantyca Entertainment che ha recentemente siglato un accordo editoriale per la pubblicazione in Cina dei 31 titoli della collana I Grandi Musei (Mondadori Electa).
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AUTORI ITALIANI IN CINESE
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